Dispositivi di protezione

Strumenti per la protezione collettiva degli operai

Dispositivi di ancoraggio
I D.P.I di 3^ categoria sono dispositivi di protezione individuale destinati a salvaguardare l’operatore da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente e per il loro utilizzo è indispensabile l’addestramento, ai sensi del D.Lgs. 81/08 art. 77 comma 5.
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    Rientrano in questa categoria le imbracature per il lavoro in quota e l’anticaduta, dotate di attacco frontale e dorsale, i caschi di protezione dotati di cinturino sottogola, i dispositivi di sicurezza come connettori, dispositivi anticaduta retrattili, cordini con assorbitori d’energia e dispositivi anticaduta di tipo guidato per linee d’ancoraggio morbide o rigide.


    La scelta del dispositivo corretto da utilizzare è il punto di arrivo di un percorso di analisi dei rischi, delle procedure e delle tecniche che si prestano al lavoro da svolgere, pertanto per ogni lavoro esiste il DPI adatto.

Accesso su fune

Per affrontare in sicurezza i lavori di accesso su fune e innanzitutto necessario aver affrontato l’opportuna formazione ed individuare la tipologia di lavori da eseguire, per capire se utilizzare prodotti per l’ascesa o la discesa. Somain Italia propone sul mercato strumenti utili e necessari per affrontare i lavori di accesso su fune, tutti prodotti in Italia e certificati, da abbinare alla corretta imbracatura e ad eventuali punti d’ancoraggio.

Gamma di sacche di trasporto e altri articoli pensati per agevolare il lavoro degli operatori in quota.

I connettori si utilizzano come collegamento tra i diversi elementi di un sistema di arresto caduta. Per il corretto utilizzo è bene tenere in considerazione la tenuta sull’asse maggiore impressa sul corpo di ogni connettore e verificare sempre la corretta chiusura, per evitare aperture accidentali durante l’utilizzo.


Il materiale usato per la fabbricazione del connettore può essere diverso: acciaio galvanizzato, inox o alluminio. I prodotti in acciaio sono particolarmente indicati per ambienti estremi (ad esempio per utilizzi sempre all’aria aperta e grandi sollecitazioni), mentre l’alluminio è da preferire quando il peso è un fattore determinante per gli interventi (ad esempio operazioni di soccorso, accesso su fune…).


Si può inoltre scegliere, anche in base alla frequenza di utilizzo, tra diversi tipologie di apertura/chiusura: i sistemi automatici sono più adatti per frequenti utilizzi, mentre quelli a vite per utilizzi poco frequenti (tipo la connessione tra cordino ed imbracatura).


I cordini anticaduta connettono l’imbracatura dell’operatore al dispositivo anticaduta o al punto d’ancoraggio. Come per gli altri DPI, per scegliere il prodotto giusto è necessario conoscere le attività che si andranno a svolgere, esistono infatti diversi tipo di cordini: singoli, doppi, a fune, elastici, regolabili e di posizionamento. Tutti i cordini sono dotati di connettori e sono certificati secondo le normative vigenti.


Le differenze sostanziali tra i vari prodotti sono la lunghezza (1 o 2 metri), il materiale di cui sono fabbricati (fune metallica, canapa, corda o tessile, elastico), l’apertura del connettore (da 18 mm sino a 60mm) e per che genere di utilizzo sono certificati.


Anticaduta. Conformi alla norma EN 354 e EN355. Sono cordini dotati di assorbitore d’energia e progettati per l’utilizzo in luoghi esposti al rischio di caduta dall’alto. Alcuni modelli possono essere utilizzati in presenza di alte temperature e altri, vista la loro costituzione, possono essere impiegati su spigoli vivi.


Posizionamento. Conformi alla norma EN 358. Cordini regolabili da utilizzare esclusivamente per lavori di posizionamento.


Trattenuta. Conformi alla norma EN 354. Cordini senza assorbitore di energia utilizzabili unicamente come in trattenuta, quindi in lavori senza rischio di caduta dall’alto.

I caschi di protezione per il capo sono richiesti in quasi ogni ambiente di lavoro soggetto al pericolo di caduta di oggetti oppure al rischio di caduta dall’alto.


Correttamente indossato, un elmetto fornisce due principali tipi di protezione: il guscio rigido resiste alle penetrazioni di oggetti taglienti e il suo sistema di sospensione riduce le conseguenze di un colpo alla testa localizzato, distribuendo la forza su un’area più ampia.


I sottogola sono progettati per diminuire il rischio di perdere il casco in caso di urto durante la caduta e devono essere dotati di un dispositivo di sgancio automatico di sicurezza per forze superiori a 25Kg. Anche con la cura adeguata e senza impatti dannosi, un elmetto deve essere sostituito ogni 5 anni in uso.


I lavori in quota espongono gli operatori ad un pericolo molto spesso sottovalutato: il rischio di caduta dall’alto. Il D.Lgs. 81/08 sancisce che ogni attività lavorativa svolta ad un’altezza maggiore di 2m da un piano stabile di calpestio debba essere svolta in sicurezza, utilizzando sistemi e dispositivi anticaduta.


La gamma di DPI disponibile sul mercato è molto vasta, per questo Somain Italia ha pensato di ideare una gamma di KIT, zaini professionali contenenti l’attrezzatura necessaria perché l’operatore possa collegarsi ad un sistema anticaduta e lavorare in sicurezza.


Ogni Kit contiene un’imbracatura anticaduta, dalla più semplice a quella adatta ai lavori in sospensione, un cordino singolo o doppio con assorbitore d’energia e un casco di protezione.


KIT BASIC: ottimo compromesso tra qualità e prezzo, offre la dotazione minima necessaria per i lavori in quota.

KIT PLUS: destinato ai professionisti che lavora quotidianamente in quota e hanno bisogno di attrezzatura

leggera e confortevole.

KIT HI-TECH: per gli operatori più esperti. L’imbracatura anticaduta è adatta anche ai lavori in sospensione.


Tramite i dispositivi di recupero e soccorso, il personale autorizzato e formato è in grado di calare a terra o raggiungere un operatore in seguito ad una caduta. Alcuni di questi dispositivi invece non necessitano l’intervento di un secondo operatore: in caso di caduta accompagnano a terra l’infortunato ad una velocità controllata.

Esistono diversi tipi di imbracature, ma non tutte sono adatte per il lavoro in quota e per l’anticaduta. Per poter essere utilizzate per queste attività, le imbracature:

  • devono essere intere, dotate di quindi di bretelle e cosciali (norma EN 361)
  • devono avere almeno 1 attacco dorsale e 1 attacco frontale o sternale (norma EN 361)
  • possono essere dotate di cintura di posizionamento e attacchi laterali (norma EN 358)
  • possono avere un attacco frontale basso, cosciali imbottiti e fibbie che colleghino la fascia lombare ai cosciali per i lavori in sospensione (norma EN 813).

Per aumentare il comfort delle imbracature, Somain Italia propone anche una gamma di accessori che ne migliorano la vestibilità e l'ergonomia.

Per garantire ancoraggi sicuri agli operatori dotati degli adeguati DPI per lavori in quota temporanei (installazioni di componenti ed elementi di un sistema anticaduta) oppure laddove non è possibile installare dispositivi di ancoraggio permanente, sono disponibili diverse soluzioni di ancoraggio provvisorio sia di tipo pontuale sia lineare.


I punti di ancoraggio provvisori di tipo B a cinghia, garantiscono l’ergonomia necessaria per lavori in quota che comportano brevi spostamenti dell’operatore, mentre le linee di ancoraggio provvisorie di tipo B, costruite in materiale tessile, consentono una maggiore libertà di movimento al lavoratore.


I dispositivi di ancoraggio di tipo E, dotati di un punto di ancoraggio, sono disponibili con sacche in neoprene riempite di acqua oppure con blocchi in calcestruzzo uniti da bracci in alluminio e viteria in acciaio inox. Tutti i dispositivi di ancoraggio provvisori sono conformi alla norma tecnica EN 795, in quanto DPI di 3^ categoria, e sono marcati CE ai sensi della direttiva 89/686/CEE (D.Lgs. 475/1992).


Il ricorso ai dispositivi di ancoraggio temporaneo comporta la progettazione di un adeguato sistema anticaduta che consideri i tiranti d’aria, gli effetti pendolo ed eventuali fattori di caduta.


I sistemi retrattili connettono l’operatore al sistema anticaduta consentendogli maggiore spazio di movimento rispetto ai cordini. Proprio per la maggiore lunghezza del cavo, è indispensabile valutare il tipo di attività da svolgere per scegliere il tipo di retrattile e la lunghezza più adatta.


I prodotti sono disponibili con funi in acciaio (inox o galvanizzato) oppure cinghie in poliammide a richiamo automatico, per mantenere il cavo sempre ben teso. In caso di caduta o se la velocità massima di lavoro viene superata (ca. 1,5 m/s) la forza centrifuga fa entrare in funzione il sistema, bloccando il cavo. Il potere frenante necessario all’arresto è fornito da un sistema integrato di frizioni.


EN 360. Sistemi retrattili contro le cadute dall’alto.


EN 1496. Sistemi retrattili con manovella di soccorso: in caso di caduta l’altro operatore può soccorrere, calando o recuperando dall’alto l’infortunato, agendo sulla manovella del sistema.


EN 341. Sistemi di autosoccorso: in caso di caduta, il prodotto blocca l’operatore e poi lo accompagna a terra ad una velocità controllata. Prima di scegliere un sistema retrattile con queste caratteristiche è indispensabile verificare che lo spazio al di sotto della zona di lavoro sia libero da ostacoli e che la lunghezza della fune sia sufficiente a consentire all’operatore di arrivare fino a terra.


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